Sempre più numerose le richieste di aiuto “per funzionare” (caduta del desiderio e disturbi erettivi) o “per funzionare meglio” (per lo più disturbi dell’eiaculazione nell’uomo e anorgasmia nella donna). E non è vero che tali richieste vengono soprattutto da anziani, tutt’altro; sono molte le richieste dei giovani, per lo più da cause psicologiche o da inesperienza.

Parlando di persone in età, sono per la maggioranza uomini che accusano difficoltà erettive.

L’età: c’è una “età anagrafica” che è un incidente burocratico; c’è una “età biologica” che dipende dal patrimonio genetico trasmesso dai genitori ma anche da come noi stessi riusciamo ad evitare di rovinarci la salute con abusi soprattutto di tabacco, alcool, farmaci inutili, eccesso di cibo, vita esclusivamente sedentaria. C’è poi una “età psichica”, che può essere “giovane” a qualsiasi età;
intendendosi come tale quella con caratteristiche di curiosità, di entusiasmo, di coraggio, ottimismo, e gioia di vivere.

Anche quest’ultima età è legata al biologico ma dipende molto anche da noi, da come ci poniamo di fronte alla vita, a noi stessi, agli altri.

Il sesso è soprattutto legato a queste due ultime età; per quasi tutte le manifestazioni della vita – ed il sesso fa parte di queste – si può anche essere vecchi a trent’anni e giovani a settanta.

da “Il Gazzettino” del 25/05/1998

Vorrei avere qualche informazione sulla pillola del sesso di cui adesso tanto si parla. E’ in vendita anche in Italia, oppure, quando lo sarà? Può provocare dei problemi alla salute?

La “pillola del sesso” Sildenafil (nome chimico) della Pfizer (casa farmaceutica), da circa un mese in vendita negli Stati Uniti d’America, dopo otto anni di studi e sperimentazioni su migliaia di persone e con l’approvazione della F.D.A. (Food and Drug Administration).

In Italia sarà in vendita nelle farmacie per la fine dell’anno; ma, sotto la personale responsabilità di un medico esperto di disfunzioni sessuali e con il “consenso informato” del paziente, il farmaco può già essere usato anche da noi; c’è una certa difficoltà a procurarselo ed il prezzo è elevato.

Però sembra proprio che funzioni in molti casi di disturbo erettivo dell’uomo; e può essere usato anche, in alcuni casi, nella donna (carenza di eccitazione); questo aspetto sulla donna è ancora in via di sperimentazione. Il meccanismo d’azione di questo farmaco è abbastanza fisiologico, cioè favorisce i meccanismi normali dell’eccitamento, che nell’uomo si esprime con l’erezione del membro, e nella donna con la lubrificazione vaginale e la tumescenza dei corpi cavernosi del clitoride.

Più in particolare da un punto di vista biochimico il Sildenafil è una sostanza che inibisce un enzima (5-fosfodiesterasi) deputato alla inattivazione dell’ossido di azoto (NO). Il meccanismo fisiologico dell’elezione implica il rilascio e l’azione dell’ossido nitrico nei corpi cavernosi del pene durante la stimolazione sessuale. Il Sildenafil aiuta questo meccanismo d’azione.

Il Viagra non serve a chi non ne ha bisogno; non trasforma gli uomini in Superman; ripristina soltanto, in un buon numero di casi, specie non gravi, la normale funzione sessuale in chi l’ha persa a causa di disturbi fisici (circolatori, dismetabolici, ecc.) o psicologici (stress, ansia da prestazione, ecc.). I casi più seri, più gravi, avranno ancora bisogno, invece, della iniezione intracavernosa (sul membro) la prostaglandina, o di altri presidi terapeutici.

Alcune altre notizie sul Sildenafil: non è efficace se manca la stimolazione sessuale o l’interesse sessuale. Questo aspetto è molto gradito alla partner; mi spiego: prima del Viagra, per l’erezione il farmaco era la prostaglandina, per iniezioni sul membro; dopo pochi minuti, anche senza interesse per quella determinata donna, anche senza coinvolgimento emotivo e sessuale, il membro si erige comunque; la donna si può sentire giustamente un oggetto o una donna qualsiasi e questo la può far sentire umiliata.

Col Viagra invece nulla succede se l’uomo non ha interesse per quella donna o non ha desiderio sessuale, se è indifferente. Questo è un meccanismo d’azione più umano, più etico.

Il Viagra viene rapidamente assorbito dopo circa mezz’ora dall’assunzione per via orale e la massima concentrazione nel sangue si ha dopo sessanta minuti circa; viene metabolizzato da fegato; dopo un pasto grasso l’assorbimento è ridotto; la confezione è da 25/50/100 mg. – trenta pastiglie per flacone; sono piccole pastiglie azzurre a forma romboidale.

Controindicazioni: malattie cardiache e terapie a base di nitrati (cerotti alla nitroglicerina che si usano per l’angina pectoris) e malattie della retina.

Precauzioni generali: nei soggetti predisposti al priapismo (erezione lunga, dolorosa e prolungata del membro). Non usare in concomitanza con altri farmaci erettogeni. Non somministrarlo a donne in gravidanza né durante il periodo dell’allattamento; tra l’altro, nella donna, il viagra ancora non si può prescrivere perchè è ancora in fase di sperimentazione.

Tra i possibili effetti collaterali, non frequenti, può esserci una modesta cefalea passeggera; un modesto abbassamento della pressione; qualche arrossamento cutaneo; modesti disturbi gastro-intestinali e transitori disturbi visivi (tipo sensibilità aumentata alla luce e visione un po’ colorata).

Prudente iniziare con la dose da 25 mg. per arrivare, se nel caso, a 100 mg. Per la maggior parte dei casi la dose si attesta sui 50 mg. Mai più di una compressa al giorno da prendere un’ora prima, circa, del rapporto sessuale, prudenzialmente non più di una- due volte alla settimana; necessari, prima di assumere il Viagra visita specialistica sessuologica ed alcuni esami.

Durante l’assunzione sono necessari controlli da parte del medico sessuologo, anche per evitare dipendenza psicologica.

Dyspareunia – nome di derivazione greca, come quasi tutti i termini medici: con questo termine si intende il dolore genitale durante il coito.

Il più spesso la dyspareunia deriva da cause organiche: infezioni dei genitali femminili e patologie di organi pelvici vicini.

Se durante la penetrazione il dolore è accusato nei pressi dell’ orifizio vaginale, ciò può essere a causa di un’infezione della vulva o della vagina da funghi, come la candida, o da tricomonas o da altri agenti patogeni come il virus dell’herpes genitale.

La terapia è antibatterica, o antifungina, o antivirale e deve essere fatta da entrambi i partners. Se invece il dolore coitale è profondo esso può originare dall’utero e dalle tube uterine, o dall’ovaio, o da altri organi interni del bacino: cistite, uretrite, emorroidi, stitichezza cronica.

Possono esserne, a volte, causa gli anticoncezionali meccanici: diaframma, spirale, profilattici; a volte anche il tipo di pillola anticoncezionale può dare il disturbo: in questo caso va cambiata e, se del caso, abolita è sostituita con altro mezzo anticoncezionale.

Esistono però anche cause psicogene: ansia, paura della penetrazione, carenza di libido, di eccitamento sessuale con assenza o insufficienza di lubrificazione, conflitti di coppia, irritazione fino all’odio cosciente o inconscio verso il partner per colpe reali di quest’ultimo o per colpe immaginate dalla donna per nevrosi o altre patologie psichiche: il dolore al coito può ostacolare ogni forma di godimento e simbolizzare l’ostilità verso il partner.

Quindi anche per la dyspareunia, come per tutti i disturbi sessuali maschili femminili, il medico sessuologo dovrà indagare per prima cosa sulle eventuali cause organiche; escluse queste si indagheranno le cause psicologiche-psichiche e la cura di queste ultime sarà una psicoterapia di tipo sessuologico, cioè specifico per le disfunzioni sessuali: in più delle volte di tipo cognitivistico-comportamentale.

 

Tra le varie cause di disturbi sessuali, di quelle di origine psicologica (per non parlare di quelle di origine psichiatrica, più gravi e più complesse) molto frequenti, specie dei giovani in entrambi i sessi.

Tra le cause psicologiche ed annoverarsi, per primo, lo stress, di cui tanto si parla e che in effetti costituisce uno dei veri problemi del vivere odierno.

Stress da lavoro, stress da eccessivi impegni sociali, eccessivo arrivismo in tutti i campi, eccessivi stimoli consumistici, ecc. È chiaro che alcuni individui sono costituzionalmente più predisposti di altri a cedere sotto tali pressanti sollecitazioni.

Ci sono poi le sindromi ansiose e depressive e le fobie, sia situazionali che di tipo nevrotico, che incidono, anche queste, sulla funzione sessuale, sull’erotismo e sul desiderio sessuale che ne sono propulsori a livello psichico. La caduta del desiderio, infatti, è la prima conseguenza, in campo sessuale, dei disturbi psicologici sopra accennati.

Ci sono quindi i disturbi della potenza sessuale nell’uomo che si presenta ridotta o con problemi riguardanti l’eiaculazione, più spesso precoce, talvolta ritardata o assente.

Nella donna tali disturbi si possono manifestare con vaginismo o problemi di orgasmo.

Perché serve sapere ciò?

  1. Perché si dovrebbe, nei limiti del possibile, evitare una vita stressante o, perlomeno, compensarla con attività, nel tempo libero dal lavoro, che piacciano veramente e non – anche queste – (auto) imposte dal vortice in cui si è presi.
  2. Perché è giusto ricorrere, nei casi suddetti, ad una terapia idonea, se possibile solo di tipo psicoterapico (e bastano, il più delle volte, le cose “psicoterapie brevi” di sostegno, di rilassamento, comportamentali, relazionali, di coppia, ecc.), unitamente a specifiche terapie sessuali, da quelle proposte dai pionieri Masters e Johnson a quelle più recenti e complete di Helen Kaplan.

A volte può servire qualche blando farmaco tranquillante o antidepressivo, scegliendoli però tra quelli che non disturbino la funzione sessuale per le note ed accertate interferenze tra psicofarmaci e sistema neuroendocrino; basti pensare di comportamento sessuale è la risultanza di una componente stimolante rappresentata dai sistemi dopaminergico e colinergico ed una componente inibente rappresentata dal sistema serotoninergico.

È chiaro che il medico sessuologo al quale il paziente si sia rivolto, farà – prima di ogni terapia – eseguire gli opportuni esami clinici, che vanno dai più comuni esami di laboratorio al dosaggio ormonale sia nell’uomo che nella donna, fino alla eventuale cavernografia dinamica (ecocolordoppler) nell’uomo.