Problemi di coppia
Da “Il Gazzettino” del 28/01/2000
Tra le sempre numerose telefonate al Servizio del Gazzettino “Il Medico Sessuologo risponde”, la maggior parte di queste riguardano il problema dell’eiaculazione precoce dell’uomo e quello della difficoltà di orgasmo della donna.
Riporto una telefonata di una giovane donna, della scorsa settimana:
“Siamo giovani, sposati da circa un anno. Mio marito dura pochi minuti ed io non raggiungo mai l’orgasmo… rimango sempre insoddisfatta e ultimamente non avrei mai voglia. Le poche volte che mio marito dura più a lungo, io mi deconcentro… allora credo che non sia colpa solo di mio marito…”
Credo sia utile commentare con qualche osservazione. Intanto esiste in questa coppia un problema sessuale. Indipendentemente da chi ha di più, o primitivamente “il disturbo”, l’altro ne viene coinvolto.
Ipotizziamo, nel caso specifico, che l’uomo abbia l’eiaculazione precoce: è ovvio che, se egli dura pochi minuti, la donna non può raggiungere l’orgasmo. Col tempo a lei “passa la voglia” ed allora, anche quelle rare volte che l’uomo “dura a sufficienza”, essa può lo stesso non rispondere; o perché già dall’inizio non ne aveva voglia, e quindi si “deconcentra” facilmente, o perché si aspetta già in partenza che tutto finisca troppo presto.
Ma ipotizziamo il caso che in una coppia la donna abbia la maggiore o prima “colpa”, per così dire; che cioè sia lei quella che ha, di suo, la difficoltà di orgasmo. L’uomo, ovviamente, non si sentirà pienamente gratificato da un rapporto con soddisfazione unilaterale, solo sua. Col tempo egli potrà tendere a “sbrigarsi” presto, cioè maturerà una eiaculazione precoce; oppure potrebbe “calargli” la voglia, o avere qualche deficit erettivo.
E’ quanto mai opportuno, quindi, curare i disturbi sessuali, non lasciarli cronicizzare.
A volte, una coppia che non funziona bene sessualmente, può credere di non “amarsi più” o di non “amarsi abbastanza”, e quindi decidere di lasciarsi.
A volte questo può essere anche vero, ma sarebbe proprio un peccato se il “non funzionare bene”, come spesso accade, non fosse dovuto a mancanza d’amore, ma piuttosto ad un disturbo sessuale, peraltro oggi curabile.