Non è un fatto di misure
Nel mio precedente articolo ho parlato dei meccanismi biochimici della funzione sessuale. E’ un argomento appassionante, specialistico, ricco di futuri sviluppi, che si presta anche a considerazioni etiche. Ci ritorneremo sopra, in seguito.
Ma oggi voglio parlare di un argomento più semplice, più estivo, dato che fa caldo e che si è più spogliati.
Ossessione e tormento di molti uomini sono “le misure” del membro e, per alcuni più sofisticati, anche dei testicoli, in quanto anche questi contribuiscono ad evidenziare “il pacco” sotto il costume o sotto leggeri ed attillati pantaloni.
Senza far commenti diamo perciò, subito, le misure medie del membro: secondo il Kinsey Report del 1990 ed anche di altri precedenti e successivi ricercatori, in condizione di riposo esso è lungo da 7 a 10 centimetri, per arrivare , eretto, dai 12.5 a 17,5. Il diametro è, mediamente, sui 3 cm e la circonferenza su gli 8-9 cm in stato di riposo, per diventare sui 4 cm di diametro e 12 -13 cm di circonferenza, quando è eretto. I testicoli, di forma ovoidale, nell’adulto sono in media 5 x 2,5 x3 cm ; peso circa 30 grammi l’uno.
La patologia ci può essere quando ci si scosta abbastanza, sia in meno sia in più, da queste misure medie, e ciò lo può stabilire solo un medico esperto dopo aver visitato il paziente.
Ma perché molti uomini si ostinano a considerare soprattutto il pene “grande” come una sorta di status symbol della virilità quando, si sa, le dimensioni, se nella norma, non hanno alcuna relazione né con la funzionalità dell’organo né con le prestazioni sessuali né con la possibilità di riuscire a soddisfare una donna? La risposta è la carente, e quindi spesso errata, informazione sessuale. Perché fin quando, fino a pochi anni fa, di sesso era disdicevole o proibito parlarne, i giovani si facevano una loro “cultura” in proposito, magari su delle battute triviali, o sulle riviste pornografiche o sbirciando con apprensione gli altri uomini in varie occasioni, tipo gabinetti o docce, e dato che avevano il “problema”, cioè l’insicurezza, tendevano ad una sottovalutazione delle loro misure. Da dire, inoltre, al proposito, che alcuni uomini abbastanza sviluppati in stato di riposo, non aumentano di molto le loro dimensioni in stato di erezione; mentre altri con una conformazione diversa del tessuto elastico e spongioso del pene, sono magari poco “forniti”in stato di riposo, per poi raddoppiare, o più, le misure in erezione.
Comunque è da dire che, tranne rari casi di veramente patologiche, misere misure, queste contano poco o niente. Quel che conta è, anche nello specifico del rapporto sessuale, tutta la persona e la personalità: se essa piace, se sa coinvolgere, se sa far bene all’amore, se dura un tempo sufficiente, se è creativo, fantasioso, se è attento alle caratteristiche psicologiche ed ai gusti della partner, se sa creare un clima di distensione, di disinibizione, di erotismo.
E’ ormai noto, ma è bene ribadirlo, che nell’uomo l’organo più importante, anche per il sesso, è… la testa che contiene il cervello.