Matrimonio
Matrimonio – o unione stabile – come si fa a farlo durare il più a lungo possibile?
Si può parlare della durata della istituzione come tale: chiaro che questo tipo di durata ha poco significato sostanziale. E da considerarsi una specie di obbligo che uno o entrambi i partner si fanno, un dovere morale e psicologico che potrebbe anche sottendere ad un “super-io troppo severo”; ci sono in effetti, ancora oggi, nonostante la possibilità di divorziare, delle coppie che non vogliono, non se la sentono di rompere un vincolo, anche se non c’è più l’essenza dello stesso, vuoi per la società, per gli amici, per i parenti, per figli, per ragioni economiche, o per una sorta di abitudine o di paura del cambiamento…
Si può parlare invece della durata dell’Amore, nel matrimonio; ma qui bisognerebbe prima definire l’Amore e ho detto spesso delle difficoltà di tale definizione, almeno da parte mia nella veste di medico sessuologo sessuologo.
Tenterei comunque, a tal proposito, di scomporre l’Amore in due aspetti: il desiderlo sessuale ed il sentimento. Quest’ultimo fatto di stima, rispetto, amicizia, complicità, interessi comuni, impegno per i figli, se ci sono.
In linea di massima diciamo che l”aspetto del sentimento diventa sempre più forte col passare degli anni nello stare insieme, sempre che ci sia una buona dose di sopportazione e di tolleranza e un desiderlo di aiutarsi a vicenda, ognuno con quel che ha e per quel che può, senza calcoli di chi dà o di chi ha dato di più.
Desiderio sessuale: è per la maggioranza delle coppie stabili la nota dolente. E’ mistificatorio non dire che col passare del tempo ogni coppia, anche all’inizio la più appassionata, avverte una diminuzione della passione sessuale.