Le quattro fasi dell’amore
Da “Il Gazzettino” del 16/06/2000
Mi telefona, tramite il servizio del Gazzettino, una ragazza:
“Dottore, ho perso la voglia da quando tre anni fa mi sono lasciata col mio ragazzo… in realtà, anche da prima di lasciarci… è andata bene un anno, poi gli ultimi due anni non c’era più passione da parte mia… anche se poi, quando lo facevamo, reagivo normalmente; non ho mai avuto problemi di orgasmo come invece sento dire da tante ragazze. Io adesso ho 27 anni e da alcuni mesi ho un nuovo ragazzo. Mi piace, abbiamo avuto dei rapporti sessuali ma, come le ho detto, ho poco desiderio nel senso che, ad esempio, io non prenderei mai l’iniziativa di far l’amore. Poi però, come col mio precedente ragazzo, reagisco bene, mi eccito e raggiungo l’orgasmo. Come mai mi succede questo?…”.
Reputo interessante parlarne in questa Rubrica.
Il “desiderio” o “la voglia” nasce dal cervello: è la lampadina che si accende, è l’erotismo, l’eros, la fantasia, il pensiero ed il ricordo che ciò che poi ci darà il piacere.
Dal lato biochimico si è trovato che aumentano nel sangue alcuni mediatori chimici neurotrasmettitori, come la dopamina, l’apomorfina, il testosterone.
Ma è il cervello con il suo erotismo che stimola la produzione di tutte queste sostanze biochimiche, o viceversa? Io propendo a credere che il “primum movens” sia il cervello, ma anche credo ad un “biofeedback” e quindi ad una possibilità che la somministrazione di certe sostanze biochimiche possa facilitare l’accensione dell’eros, della voglia, del desiderio. Al proposito è in fase avanzata di studio, con risultati al momento – pare – buoni, un farmaco, “l’apomorfina”, che dovrebbe stimolare la voglia.
Ma purtuttavia in condizioni normali, particolarmente in assenza di depressione o di nevrotica problematicità, o di fobie, o di stress, per la “voglia” ci vuole un partner che piaccia veramente e che sia nel contempo stimolante e rassicurante e che si crei tra i partners una situazione di benessere psicofisico.
Il desiderio, in condizioni ottimali, è la premessa indispensabile ed è la prima fase di altre tre, che sono: l'”eccitamento” che si esprime nella donna con la lubrificazione e nell’uomo con l’erezione, la “durata” o “plateau” dell’eccitamento, che vuol dire l’essere per un tempo sufficiente immersi nel piacere di ciò che si fa e di ciò che si sente, senza deconcentrarsi, e poi infine l”orgasmo” che conclude il rapporto sessuale.
Può accadere che anche se la prima fase (desiderio) è tiepida, poi si inneschi lo stesso la seconda fase (l’eccitamento), con le carezze, con i cosiddetti “preliminari”; e può benissimo accadere che si arrivi all’orgasmo. Quindi, alcune volte, pur partendo col motore a freddo, poi tutto procede bene fino alla meta.
In altri casi, addirittura più frequenti, tutto inizia e procede bene, tranne la fase finale (orgasmo).
In altri casi infine, per grazia di Dio, tutto va bene dall’inizio alla fine.