L’insicurezza sessuale
Da “Il Gazzettino” del 13/07/2000
Un signore di quasi 60 anni mi telefona:
“Dottore, forse non ho più l’età, non è più il caso… ma io sono sposato, funziono ancora, credo, bene per la mia età, ma ho sempre avuto, sin da giovane, una “insicurezza sessuale” che mi ha portato, pur piacendomi le donne ed essendo io abbastanza simpatico, ad una “misera vita sessuale” e solo con mia moglie, incominciando tra l’altro molto tardi, sui trent’anni…”.
La telefonata di questo signore merita di essere portata su questa Rubrica perché tocca un aspetto psicologico molto importante della sessualità, specialmente di quella maschile; non si tratta di un vero e proprio disturbo, come può essere una deficienza erettiva o una eiaculazione precoce, ma di una sensazione di “insicurezza”.
Ovviamente l’insicurezza, come la timidezza, come la non fiducia in se stessi, come il pensare il peggio, in negativo piuttosto che in maniera positiva, è un aspetto psicologico della personalità che va curato, per cercare di correggerlo.
Il signore della telefonata avrebbe dovuto, sin da quando era giovane, essere aiutato in questo suo aspetto di personalità insicura. Ma quel che è da notare è che questa sua insicurezza è stata, ed è ancora, solo in campo sessuale perché, per il resto, è sempre stato un ottimista, un vincente: adesso è un abile commerciante e prima è stato un buon impiegato che ha fatto carriera. Ecco perché la psicoterapia sessuologica non può essere una generica, semplice, psicoterapia e neanche quella, tra le tante forme di psicoterapia, che è la psicoanalisi che, tra l’altro, è la più lunga. La psicoterapia sessuale deve essere una psicoterapia “mirata” al disturbo. E’ tra quelle cosiddette “brevi” e di solito è la cognitivo-comportamentale. Deve essere anche associata a “compiti a casa” da fare da soli o in coppia. Deve essere, a volte, associata a dei farmaci specifici, dopo accurati esami clinici.