Infertilità di coppia

Infertilità di coppia

Da “Il Gazzettino” del 14/12/1998

Mia suocera, trentina, raccontava che il prete del suo paese al sermone domenicale diceva: “… Beati chi i ghe n’à, i fioi l’è la benedizion de Dio”, riferendosi anche a chi ne aveva tanti, o a chi… al momento non ne avrebbe voluti. Ma argutamente aggiungeva che qualche parrocchiano, uscito di chiesa, bisbigliasse… “…e beati anca chi no i gh’à!”.

Ho parlato ancora in questa rubrica del metodi di prevenzione della gravidanza. Ho detto che è lecito anche non volere figli o volerli programmare a tempo debito. Ho detto delle ansie che colpiscono soprattutto le ragazze (ma anche l’uomo se è coscienzioso), quando non si vuole o non si può, in un periodo della vita, affrontare una gravidanza, avere un figlio. Il miglior metodo, dal
lato sessuologico, cioè per far bene e liberamente l’amore, è la pillola antifecondativa ed è anche la più sicura come metodo anticoncezionale.

Ritornerò sull’argomento in uno dei prossimi articoli.

Quest’oggi vorrei accennare alle coppie sterili, che vorrebbero figli e non ne possono avere. Diciamo subito che un tempo si attribuiva la maggior percentuale di colpa alla donna. Oggi è provato che il 50 per cento dei maschi è responsabile o corresponsabile di una infertilità di coppia, e di questi il 20 per cento per cause di totale ed esclusiva competenza maschile.

Ho gia detto, sempre nel Gazzettino, lunedì scorso, delle malattie scoperte per caso alla visita di leva. In pratica, oltre li 50 per cento presenta difetti o anomalie più o meno gravi dell’apparato genitale, con alterazioni anche della fertilità che si sarebbero potute correggere all’epoca dello sviluppo puberale (11·13 anni). Sono forme di danni primitivamente testicolari che si manifestano fin dalla nascita o nell’infanzia. Sono il criptorchidismo (specie se bilaterale), le orchiti (che sono infiammazioni dei testicoli da germi o da virus o da patologia auto-immunitaria). Molto nota l’orchite
da parotite, conosciuta come “Orecchioni” che, specie se colpisce in età adulta, può provocare un danno testicolare grave e irreversibile. Inoltre le atrofie testicolari da traumi, da conseguenze indesiderate di interventi chirurgici, da cure farmacologiche antitumorali, da irradiazioni con raggi X accidentali o resesi necessarie come terapie, e infine le patologie originate da un danno del
patrimonio genetico, anche per alterazione congenita dei cromosomi sessuali.

È un fatto grave che, anche nei consultori familiari, non ci sia la figura del medico andrologo e del medico sessuologo, mentre c’è quella del ginecologo e dello psicologo.