Il Viagra

Il Viagra

Da “Il Gazzettino” del 10/12/1998

NUMERI ALLARMANTI

Un italiano ogni dieci soffre di impotenza

I dati recentemente elaborati dalla Società italiana di Andrologia, di cui il dottor Gabriele Mercuri fa parte, sono a dir poco allarmanti.

Sono intatti almeno 3 milioni gli italiani tra i 18 e i 65 anni che soffrono di disturbi erettivi.

Ecco invece le percentuali per fasce di età. Fino a 18 anni: 2 per cento. Dai 19 ai 40 anni: 16 per cento. Dai 41 al 60 anni: 34 per cento, in pratica un maschio ogni tre. Oltre i 60 anni: 48 per cento, dunque quasi un uomo ogni due.

Ad ogni modo, nel mondo non è che le cose funzionino molto meglio. Tutt’altro.

Nell’intero pianeta, infatti, si calcola che siano almeno 55 milioni gli uomini che soffrono di disturbi sessuali.

Stanno nel fisico, i problemi che generano l’impotenza, ma più ancora nella mente, che troppo spesso non riesce a “metabolizzare” e drammatizza un flop che altrimenti sarebbe quasi sempre destinato a restare un caso isolato.

Il dottor Gabriele Mercuri, sessuologo, membro della società italiana di andrologia, può guardare da un osservatorio privilegiato e qualificato, quello della sua attività, la misura in cui, anche in tempi rapidissimi, i fenomeni e le problematiche legali alla sessualità stanno cambiando.

Cosi si scopre che a Mestre sono soprattutto i giovani a rivolgersi a lui, mentre nel centro storico veneziano prevalgono i casi di persone più anziane.

Eppure, nonostante in Italia siano almeno tre milioni gli uomini che soffrono di questi disturbi, da quando è stato introdotto in Italia il farmaco che ha rivoluzionato questa cura ha conosciuto una brusca diminuzione della richiesta.

Il Viagra a picco, “Io lo prescrivo da oltre un anno, quando ancora in Italia non era in commercio – ci spiega – ed effettivamente allora la richiesta era assai superiore rispetto ad oggi”.

I motivi principali, di questo tracollo della richiesta, secondo il medico sono da individuare in tre fattori. A cominciare dal terrore ingiustificato di controindicazioni. “Gli effetti collaterali possono esserci ma sono ridotti a due casi: angina pectoris e retinite pigmentosa. Per questo, ad ogni paziente, prima della prescrizione ordino per prudenza l’elettrocardiogramma, l’esame del sangue e l’esame del fondo dell’occhio. Se gli esiti sono negativi non c’è motivo di non assumere il farmaco. E vero peraltro che l’atto sessuale richiede uno sforzo, ma se il problema è questo, allora è
chiaro che il Viagra non si prescrive, ma al tempo stesso si ordina al paziente anche di prendere l’ascensore anziché fare le scale!”.

Niente Superman. Poi c’è il fatto che un po’ alla volta, la gente ha capito che il Viagra non trasforma in super-man del sesso. “Ormai è stato detto in tutte le salse, questo farmaco serve a risolvere i problemi erettivi, non aumenta durata e intensità delle prestazioni. Infine, va messo in conto il timore, da parte di molti, che l’uso del Viagra possa essere scoperto, “magari dalla moglie con cui da tempo non si hanno rapporti, perchè lo si utilizza con l’amichetta”.

Fisico e psiche. Ma che cosa provoca l’impotenza? Nella maggior parte dei casi riscontrati tra Venezia e Mestre dal dottor Mercuri, la causa sta a metà tra quella fisica e quella psicologica. Un dato in linea con la tendenza nazionale.

“Soprattutto nelle fasce intermedie, un iniziale problema circolatorio e ormonale viene spesso drammatizzato a livello psicologico, e finisce per cronicizzarsi. Per questo, la figura del sessuologo e dell’andrologo, che nel nostro paese purtroppo è ancora troppo poco conosciuta, diventa fondamentale”.

L ‘alternativa. Per chi soffre di questi disturbi, prima del Viagra c’era solo una possibilità: l’iniezione intracavernosa di prostaglandine. “Un metodo che resta molto efficace, anche se sono convinto che, soprattutto nelle strutture pubbliche, bisognerebbe educare il paziente. Invece, so che in alcuni ospedali al povero Cristo di turno viene applicata la terapia con finalità esclusivamente di “allenamento”, senza alcuna possibilità di “concretizzare” l’evento. Certo anche questo ha un senso, ma resto dell’idea che sia più giusto, come ad esempio lo faccio da anni, insegnare direttamente al paziente le tecniche dell’iniezione, cosicché la terapia possa avere un senso pratico, sempre sotto lo stretto controllo del medico”.

La soluzione. Per il sessuologo, la premessa è avere accanto una partner che piaccia, e sia disposta a contribuire al superamento del problema. E per queste feste? “Se non ci sono problemi, rivolgersi senza paura al Viagra. E visto che c’è un po’ di tempo in più, rispetto alla velocità e agli stress della vita quotidiana, magari far precedere il tutto da una cena a lume di candela, un po’ di
aragosta e un po’ di champagne. Una vecchia ricetta, che resta ancora praticamente infallibile”.