I “tempi” dell’amore

I tempi dell'amore

Da “Il Gazzettino” del 01/03/1999

Tra le tante problematiche che mi pongono i lettori del Gazzettino attraverso la rubrica “Il medico risponde” e che mi pongono i miei pazienti, nell’ambito della sessuologia e dell’andrologia, i più frequenti disturbi risultano essere quelli riguardanti, nell’uomo la eiaculazione precoce e nella donna la difficoltà di raggiungere l’orgasmo. In realtà risulta dalla letteratura e dalla mia stessa pratica, che l’uomo in media dura 5-6 minuti dal momento della penetrazione a quello dell’eiaculazione, mentre la donna, sempre mediamente, raggiunge l’orgasmo dopo 10/15 minuti.

La eiaculazione precoce sulla quale ho già scritto in questa rubrica, è quando l’uomo dura meno del tempo medio suddetto; e l’orgasmo ritardato della donna è quando la donna ci mette
di più 10·15 minuti. È chiaro che in tali situazioni si deve intervenire e cercare di rendere l’uomo più lento e la donna più rapida.

I rimedi sono di solito di tipo psicoterapeutico-sessuale, con esercizi di focalizzazione sensoriale (psicoterapia cognitiva comportamentale). A volte sono necessari anche dei farmaci.

Ma al di là di tali aspetti medici, mi preme dire una cosa importante. Spesso la donna rimprovera l’uomo troppo veloce di egoismo e a volte matura una vera e propria rabbia contro di lui; io penso che sono veramente rari gli uomini che, se potessero, non durerebbero più a lungo, anche perché un conto è il piacere di un rapporto che duri un minuto, un altro conto è che duri 15/20 minuti. Quindi non è questione di egoismo, ma di disturbo, che va curato.

Così è anche vero che a volte l’uomo si stufa, a volte si arrabbia, se la donna è troppo lunga. Ma anche questo è fuori luogo, perché anche qui credo siano poche le donne che per dispetto non arrivano all’orgasmo in tempi ragionevoli.

Anche per loro, se questo succede, è un disturbo; può essere un’assenza di desiderio o una distrazione da ciò che si sta facendo.

In conclusione, con i rimproveri, con la rabbia, con i mugugni, con le allusioni, non si risolve nulla.