Educazione sessuale
Da “Il Gazzettino” del 22/02/1999
Una lettrice del Gazzettino mi telefona dicendomi che ha due figlie, una di 21 anni, che ha il “moroso” ed un’altra di 17.
Mi chiede se e come e quando si dovrebbe parlare di problemi legati al sesso con le figlie, anche perché la grande sfugge questi argomenti, dicendole che il suo fidanzato la rispetta, e la più giovane ci scherza su e dice alla madre di non preoccuparsi. Peraltro molti giovani si lamentano di un “silenzio sessuale” in famiglia, ma più che altro di un clima sessuofobico.
Azzardiamo qualche osservazione e qualche consiglio.
L’educazione sessuale, più che informazione, deve essere… un clima di libertà e di apertura che si respira il famiglia, a cominciare sin dalla più tenera età. L’informazione, in tale contesto, verrà più tardi, verrà fatta quando i figli la richiederanno in maniera più o meno esplicita e le parole scelte andranno adattate all’età, alla cultura, al carattere del ragazzi. Ma la famiglia sarà capace di questo se, a sua volta, è preparata e matura anche in questo aspetto importantissimo per lo sviluppo e la maturazione non solo sessuale, ma anche sentimentale-affettiva dei figli. Ecco perché, secondo me, l’educazione sessuale andrebbe fatta ai genitori, già quando hanno i figli alle elementari, coinvolgendo anche gli insegnanti.
Al liceo ed all’Università, poi, ci dovrebbero essere Consultori di sessuologia, di andrologia, ginecologia, e di altre branche specialistiche della medicina.
Anche il sistema sanitario pubblico dovrebbe istituire dei centri di consulenza sessuologica, Come anche deve essere lasciato spazio e modo di esercitare la libera professione di questa importantissima branca della medicina.
Ma da parte di chi andrebbero fatte l’educazione e le eventuali terapie sessuali? Ovviamente, e non perché lo lo sono, da un medico esperto in sessuologia, per specifici studi e per specifica pratica professionale. Il medico sessuologo è il professionista in grado di coordinare la complessa fase della diagnosi dei disturbi del comportamento sessuale degli uomini e delle donne, per poi indirizzare il paziente verso le terapie più adatte per lui, sapendo scegliere tra farmaci e/o psicoterapia specifica sessuale. Egli deve essere, inoltre, libero il più possibile da ideologie.