Eiaculazione ritardata
Da “Il Gazzettino” del 14/01/2000
Lunedì u.s. un lettore del Gazzettino mi telefona al Servizio “Il Sessuologo risponde”, ponendomi il suo problema di mancanza di eiaculazione.
Mi sovviene di averne parlato in questa Rubrica, credo circa un anno fa.
E’ un disturbo raro, mentre l’opposto, l’eiaculazione precoce, è molto frequente.
Si chiama eiaculazione “ritardata” quando il tempo per arrivare alla eiaculazione è molto lungo, più di venti minuti, anche se l’individuo vuole averla in un tempo più breve. Oppure è detta “impossibile” quando, nonostante la lunga durata del rapporto, l’eiaculazione non avviene.
Le cause di questo disturbo, come d’altronde di tutti i disturbi sessuali maschili o femminili, possono essere o organiche, o psicologiche, o entrambe, in proporzioni variabili.
Nel caso del disturbo di cui trattiamo, ci possono essere, facenti parte delle cause organiche, quelle chirurgiche, per patologie, di solito gravi, di interventi alla prostata o in genere all’apparato urinario. Altre cause organiche possono essere considerate quelle iatrogene, dovute cioè ad alcuni farmaci, specie psicofarmaci ed antidepressivi. Ancora tra le cause organiche metterei anche la ripetizione dell’atto sessuale a breve intervallo: se un individuo cioè ha due o tre, o più rapporti sessuali consecutivi, è chiaro che l’ultimo rapporto potrà non avere eiaculazione.
Ma, a parte queste poche e facilmente evidenziabili cause organiche, l’eiaculazione ritardata o impossibile ha cause psicologiche. Cause psicologiche che possono essere il più spesso la incapacità di abbandonarsi all’orgasmo, con conseguente eiaculazione. Oppure paure più profonde, di perdere cioè i confini del proprio Io; o paure inconsce.
Nei casi più frequenti e meno gravi, la terapia sessuologica potrà essere di tipo psicoterapico, cognitivo-comportamentale; nei casi più seri e complessi, la psicoterapia sessuologica dovrà essere più approfondita negli aspetti interpretativi, psicodinamici-psicoanalitici.
Anche alcuni farmaci possono essere di aiuto; c’è sempre, nei disturbi sessuologici, anche in quelli a prevalente o esclusiva causa psicologica, un aspetto psico-somatico, che può trarre quindi giovamento da una integrazione terapeutica, psicologica (psicoterapia) e farmacologica, che può servire per accelerare e facilitare i tempi dello “sblocco” del disturbo.