Dovere e piacere

Dovere e piacere

Da “Il Gazzettino” del 16/05/2000

I nemici dell’orgasmo – ma direi anche di tutte le fasi del rapporto sessuale che sono il desiderio, l’eccitazione, la durata del rapporto, l’orgasmo – sono: il dovere, la competitività, la noia.

Il dovere può essere quello di doverlo fare, quasi un obbligo: succede, ad esempio, quando non lo si fa per un certo tempo e ci si sente quasi obbligati, o prima di una separazione, per qualche tempo, o subito dopo.

Anche dovere può essere quello di sentirsi obbligati a dare l’orgasmo (soprattutto da parte dell’uomo), o avere l’orgasmo (soprattutto da parte delle donne). Il dovere, insomma, non fa rima col piacere, almeno in campo sessuale.

La competitività è dannosa, sia quella con se stessi, sia quella col partner, specie immaginando che il partner, con altri, abbia provato maggior piacere. Ogni paragone deve essere evitato, …a meno che, in alcuni casi, non ci sia voglia eccitare con le “fantasie”.

La noia: è semplicemente mortale; la curiosità, le novità, il sorprendere, il variare, sono gli ingredienti necessari ad ogni tipo di eccitazione umana.

Anche i vari “Manuali del sesso”, che spiegano tutte le “posizioni”, possono essere sterili e noiosi; specie se non siano legati ad una cultura, ad una filosofia, quasi ad una “spiritualità” del sesso, tipo i grandi manuali erotici del passato, dal Kamasutra indiano alle “Istruzioni segrete della camera di Giada cinese”.

Indicativa, per spiegare la sterilità erotica di posizioni variate a tutti i costi, la seguente riflessione: nonostante non sia “tecnicamente” la migliore, la posizione classica del “Missionario”, rimane la preferita presso moltissime culture. E’ perchè ci si può, più agevolmente che in altre, guardare negli occhi, baciare, parlare guidati dall’espressione uno dell’altro e trovare quindi più facilmente l’armonia con il partner.