Sessuologia al femminile

Sessuologia al femminile

Da “Il Gazzettino” del 02/04/2001

Una signora mi scrive, tramite il Servizio del Gazzettino “Il Medico sessuologo risponde”:

“Gentile dottor Mercuri,
sono felicemente sposata con un uomo che mi vuole bene. Lui ha 45 anni, io ne ho 40; abbiamo due figli, io sono casalinga “per scelta” anche se da ragazza ho prima studiato e poi lavorato fuori casa. Mi sento realizzata nella mia famiglia, ho amiche, sono abbastanza serena ed equilibrata. Insomma, non mi sembra di avere problemi ma… non ho mai raggiunto l’orgasmo nei rapporti sessuali, né con mio marito, né con un precedente fidanzato. Provo piacere ma non raggiungo mai l’orgasmo; a mio marito non l’ho detto, mentre al precedente fidanzato lo avevo detto, ma poi forse anche per tale motivo il rapporto pian piano si è spento. Devo continuare a tacere del mio problema e a volte a fingere?”.

Gentile signora,

Come ho avuto spesso occasione di dire da questa rubrica, il suo disturbo è molto frequente, raggiungendo percentuali del 50%. E’ il disturbo sessuale più frequente nelle donne, assieme a quello del calo del desiderio.

La prima cosa che si pensa, sia da parte delle interessate che da parte degli “addetti ai lavori”, è che il disturbo sia di origine psicologica e ciò spesso è vero; ma non sempre si riescono a capirne i motivi fino in fondo, specie quando la donna è tranquilla, appagata della sua esistenza, non problematica, non nevrotica, come mi sembra sia il suo caso.

Cosa dirle, quindi? Come “medico” esperto in tali problemi, potrei per prima cosa suggerirle un’indagine sul suo assetto ormonale, specificamente quello ipofisario-ovarico, surrenalico, tiroideo; e poi con un’accurata visita ginecologica indagare su eventuali problemi organici dell’apparato genitale. Ma il più delle volte tali aspetti sono perfettamente normali. Passerei ad indagare quindi sulle possibili cause psicologiche: queste potrebbero nascere da un’educazione rigida, sessuofobica, abbastanza frequente anche oggi, ma particolarmente frequente quando lei era ancora una ragazza, quindi diciamo venti-venticinque anni fa. In realtà, a quel tempo, si era in epoca di “femminismo”, di quella “rivoluzione culturale” che, tranne punte di esagerazione, è stata tutto sommato utile alle donne nei vari ambiti lavorativi, sociali ed anche sessuali.

Indagherei poi sul “vissuto personale”, sulle sue prime esperienze sessuali, sulle sue fantasie, sulle sue preferenze sessuali; ed anche sul come, dal lato sessuale ma non solo, è stato il suo rapportarsi col precedente fidanzato e con l’attuale marito, ed il rapportarsi di loro con lei.

Ed anche sono importanti le tecniche sessuali, i “modi” cioè di fare all’amore, la “durata” dei rapporti sessuali, spesso troppo breve a causa dell’uomo, i “preliminari”, spesso frettolosi se non addirittura assenti in un rapporto che ha perso la passione magari dopo i primi tempi di effervescenza.

Individuate le cause, la terapia è conseguente.