Rapporti impropri

da “Il Gazzettino” del 21/09/1998

Tra le tante telefonate ricevute, due lettrici mi hanno chiesto cosa volesse dire “sesso improprio” a proposito del caso Clinton.

Non avrei mai parlato del caso Clinton, che mi pare una banale e comune storia di tradimento coniugale di tipo esclusivamente sessuale. Forse Clinton avrebbe fatto bene a dire subito che era vero, ma che erano fatti suoi, della sua coscienza e casomai riguardavano i rapporti suoi con la sua famiglia; ma… “sa più un matto a casa sua che un savio a casa d’altri” ed avrà pensato che il popolo americano, che ha una forte radice puritana integralista – comunque poi piena di complessi ed ambiguità al proposito – difficilmente avrebbe apprezzato una simile coraggiosa e spregiudicata affermazione.

Ha scelto la linea difensiva del negare che, tra l’altro, in tali cose è sempre… da gentiluomini. Sbugiardato, ha tirato fuori che per la sua religione, battista, non è il rapporto orale un rapporto sessuale proprio, ma improprio e quindi egli non avrebbe detto bugie… difesa risibile… quanto l’accusa.

Cosa vuol dire, infatti, “sesso improprio” a proposito del sesso orale per quella religione che non conosco? Forse improprio a procreare; ma, ad esempio, per la religione Cristiana, il coito interrotto, il coito orale, il coito anale, non sono neanche concepibili perché inadatti a procreare e considerati solo fonte di insani piaceri per soddisfare bassi istinti.

E allora? E’ da dire questo: il sessuologo medico, cioè il medico esperto, per specifici studi e per lunga pratica clinica delle problematiche sessuali dell’uomo e della donna, deve essere il più possibile staccato da ideologie, da moralismi, da credo religiosi, perché tali aspetti tendono a fuorviare o ad incanalare concetti di normalità o deviazioni dalla norma, o malattie che invece, dal medico sessuologo, devono essere valutati secondo un criterio e con un metodo clinico e scientifico.