Eros trasgressivo, normalità

Eros trasgressivo, normalità

Quasi continuando quanto ho scritto lunedì ultimo scorso sul sesso improprio, termine che non significa assolutamente nulla, cosa invece si deve intendere oggi per comportamento sessuale anomalo, o deviato, o perverso, o modernamente chiamato “parafilia”.

Freud, padre della psicoanalisi, nei primi del Novecento definiva perverso ogni comportamento sessuale che fosse focalizzato su regioni del corpo non genitali, oppure che si sostituisse ai normali rapporti eterosessuali e che tendesse a essere la pratica sessuale esclusiva di quell’individuo.

Ma negli ultimi venti trent’anni, “la deriva delle norme”, specie in materia sessuale, è stata molto, forse troppo rapida. Oggi non si considera più l’omosessualità una perversione, ma solo un’appartenenza a una minoranza sessuali (circa il 5%). Oggi la masturbazione o i rapporti orogenitali e anche anali sono comportamenti accettati come normali tra adulti consenzienti, sani di mente… e vaccinati. E anche alcuni aspetti di eros trasgressivo non sono più, dal sentir comune, giudicati perversi.

E allora, non si può proprio dir niente? Io penso che abbia ragione Robert Stoller, acuto analista contemporaneo. Egli definisce come la perversione come la “forma erotica dell’odio” volendo significare che è il vissuto di crudeltà, il desiderio più o meno cosciente di umiliare, di degradare, di sottomettere il partner sessuale; è inoltre l’incapacità di intimità del rapporto, il “nucleo essenziale” del comportamento perverso.

A livello puramente descrittivo, le perversioni più note e comuni sono: l’esibizionismo, il voyerismo, il sadismo, il masochismo, il feticismo, la pedofilia; ma ce ne sono tante altre, sebbene più rare.

Oggi, come già detto, il termine di “perversioni” è stato sostituito dal termine “parafilie”, per mitigarne il giudizio morale. lo, comunque, lascerei Il vecchio termine di “perversione” con tutto il suo Implicito giudizio negativo morale e sociale per alcuni comportamenti che configurino, tra l’altro, anche fatti-reato e che si riferiscono a situazioni nelle quali vengono coinvolti bambini o adulti non consenzienti o animali, ovviamente anch’essi non consenzienti.