Il “far l’amore”, mai per dovere

Il far l'amore mai per dovere

Da “Il Gazzettino” del 15/01/2001

Lunedì scorso ho parlato su questa Rubrica dei danni che l’alcoolismo può apportare alla sessualità, sia con comportamenti, sia come disturbo della potenza sessuale.

Un giovane uomo, la sera stessa del lunedì, al Servizio del Gazzettino “Il Medico risponde”, mi telefona, preoccupato:

“Dottore, ho letto il suo articolo – voglio raccontarle ciò che mi è successo… Ho 40 anni, sono sano… la sera di fine d’anno sono andato con mia moglie al cenone ed ho abusato un po’ negli alcoolici, ma ho anche mangiato tanto, e poi al ritorno a casa, a letto, con mia moglie, capisce… volevamo festeggiare, completare…, ma niente… non ha dato segni di vita… che sia stato che avevo bevuto un po’ troppo? Io di solito bevo uno o due bicchieri di vino ai pasti e, quando qualche rara volta vado a mangiare fuori, bevo un po’ di più…”.

Ho tranquillizzato il signore della telefonata, precisandogli alcuni punti che reputo opportuno estendere ai lettori della mia Rubrica.

Dunque, per “alcoolismo cronico” si deve intendere l’abuso, prolungato negli anni, di bevande alcooliche.

Questo comportamento dà dipendenza, cioè non si riesce più a non bere e di solito, anzi, c’è un graduale aumento delle dosi. E’ una vera e propria tossicodipendenza, così come accade per le altre droghe, tra le quali anche il fumo di tabacco. L’uso, invece, moderato, anche se giornaliero, ai pasti, di uno o due bicchieri di buon vino, non solo non fa male, non fa diventare alcoolisti, ma può fare anche bene; anche al sesso, perché può sbloccare qualche inibizione, può rendere più rilassati e più ottimisti.

Il signore della telefonata deve quindi stare tranquillo: quella défaillance sessuale può anche essere capitata per colpa della bevuta occasionale, unitamente al troppo cibo. E’ stato un episodio occasionale, che potrebbe anche ricapitare, a lui come a tutti ed anche indipendentemente da una “mangiata e bevuta”.

Certo che, saggiamente, quando si mangia e si beve un po’ troppo, non ci si deve sentire obbligati a… completare. E poi, cosa vuol dire che a fine d’anno… si deve. Mai, nel sesso “si deve”, né l’uomo, né la donna. L’amore lo si fa quando “entrambi” se ne ha voglia. L’obbligatorietà per una ricorrenza o per altro è facile che dia, proprio per l’ansia di doverlo fare (“ansia da prestazione”), una défaillance. E ciò specie se si è bevuto e mangiato troppo; con lo stomaco pieno il sangue affluisce copioso allo stomaco per digerire, e può mancare quindi… all'”organo”.

Perciò, niente paura, ma la prossima volta, dopo una cena abbondante è meglio fare una buona dormita.