covid…due anni di forti disagi sociali
Sono ormai due anni di penitenze, di limitazioni delle libertà personali di dover andare per strada con una maschera che non fa vedere il viso ,la sua espressione e quindi nasconde la simpatia o il suo contrario che è l’antipatia, nasconde l’empatia o il suo contrario che può essere la freddezza, la smorfia di disgusto, di disapprovazione , di scherno. Inoltre per un periodo non è stato possibile andare dove si voleva o si doveva senza giustificare per iscritto ogni movimento e in più si doveva respirare il proprio fiato caldo per tutto il giorno come, purtroppo, è ancora.
Si sarebbe dovuto cambiare maschera ogni due ,tre ore ma nessuno lo avrà fatto ,tranne i chirurghi o qualche ossessivo .
Il danno più grande è stato comunque per i bambini e gli adolescenti , specialmente per quelli timidi ed introversi, che molto più di noi adulti hanno necessità , per il loro sviluppo intellettivo e soprattutto emotivo, di una qualità di vita normale, con estremo bisogno di socializzare.
Comunque credo sia ora di mollare qualche punto, di attenuare cioè le regole e i divieti, pur raccomandando ancora di avere una giusta prudenza per se stessi e per gli altri. E ‘ anche necessario, ormai, non parlar più tutto il giorno e tutti i giorni di questo virus, quasi come fosse l’unica causa di tutte le morti.
E’ ora di cominciare a curare le ferite soprattutto psicologiche e sociali che tale brutto periodo ci ha inferto e la prima cura è il ritornare gradualmente ad una normalità di vita , dato anche che ormai la stragrande maggioranza ,almeno di noi europei, è vaccinata e dato che il virus per sua stessa natura tende dopo un certo tempo a perdere di virulenza e a trasformarsi da pandemia ad endemia ,per cui si consiglierà la vaccinazione alle fasce più a rischio e forse ,per un primo periodo si imporrà solo per determinati mestieri o professioni o per fare determinati viaggi in cui l’epidemia è ancora molto diffusa e virulenta.
Farò a breve un articolo in cui voglio trattare del danno specifico che questo periodo infausto ha comportato nella sessualità, soprattutto fra i giovani.