Tentativi terapeutici della pedofilia

Tentativi terapeutici della pedofilia

Da “Il Gazzettino” del 11/06/2001

Tra i principi di trattamento delle devianze sessuali, tra le quali la pedofilia, ci dovrebbe essere innanzitutto il lavoro profilattico o di prevenzione.

Le radici delle deviazioni sessuali si affondano nella prima infanzia e perciò il lavoro di prevenzione deve essere fatto nelle strutture micro e macro sociali. Le devianze sessuali non sono necessariamente qualcosa di dato una volta per tutte, che non possono subire modificazioni ma, al contrario, sono stati e situazioni il cui insorgere deve poter essere impedito. Una volta che la deviazione è in atto, si possono attuare varie strategie. Si può cercare innanzitutto di togliere la “necessità” della devianza tramite diverse forme di psicoterapia che diano al soggetto in questione la consapevolezza della propria realtà sessuale e delle possibilità di modificare il proprio comportamento.

Si può cercare di modificare il comportamento deviante in diverse maniere: con procedimenti punitivi secondo le leggi vigenti nei vari Paesi, ma oltre a ciò anche con trattamenti psicoterapici comportamentali che attuano sistemi di gratificazioni e punizioni quasi a provocare un riflesso condizionato. Questa forma di psicoterapia è comunque tanto più efficace quanto prima la si attua.

Oltre a tali strategie psicoterapeutiche si può attuare una terapia atta a ridurre il desiderio sessuale in modo che i suoi impulsi si indeboliscano. A tal proposito,  oggi in via solo teorica, ci potrebbero essere dei metodi irreversibili, tipo la castrazione chirurgica e l’intervento stereotattico sui centri dell’ipotalamo; ma tali interventi sono stati sempre poco e solo saltuariamente usati nel mondo civile, ed oggi non si pone più neanche teoricamente il problema.

Altro è invece è il pensare di attuare metodi reversibili tramite l’uso di ormoni femminili o di anti-ormoni maschili. Gli ormoni femminili danno una femminilizzazione spiccata anche fisica, mentre gli antiandrogeni hanno effetti secondari minori. Con tali farmaci c’è una caduta del desiderio sessuale per il periodo della terapia, periodo durante il quale deve esserci una psicoterapia del tipo già descritto.

Sono ancora dei tentativi di terapia, d’accordo, che però alcuni Stati d’America ed anche la Germania, la Francia, la Svezia stanno sperimentando.

Non mi sembra che, concordata con il pedofilo una strategia terapeutica che comporti anche l’uso dei farmaci, ciò configuri un’offesa alla sua dignità umana, ma al contrario io penso che sia questo un tentativo di ridargli dignità umana.